Come coinvolgere gli altri per raggiungere i propri obiettivi

Per avere successo, piacere, ed essere benvoluti bisogna coinvolgere gli altri e creare connessioni positive. In questo articolo ti aiuteremo a farlo grazie alla tecnica delle posizioni percettive e potrai sperimentare 3 diverse posizioni percettive per avere maggiori possibilità di raggiungere i tuoi obiettivi.

Quante volte ti è capitato di parlare con il tuo datore di lavoro, con il tuo partner o un amico di un’ottima idea e venire contraddetto e per questo trasformare il confronto in un’inutile discussione?

Da lì ne nasce la convinzione che il tuo manager o il tuo partner siano costantemente in disaccordo con te e, quindi, avanzare qualsiasi proposta risulta essere del tutto inutile.

Questa convinzione inevitabilmente ti impedisce di realizzare un tuo obiettivo perché, di fatti, un fattore esterno si è trasformato in un limite personale. 

Ottenere dei risultati non dipende solo dalla nostra volontà, ma anche da fattori esterni, come le persone (datori di lavoro, colleghi, collaboratori, partner) con cui interagiamo e che possono contribuire al raggiungimento del nostro obiettivo.

Cosa fare? 

Lasciar perdere e quindi far svanire un’occasione per dare concretezza ad una propria idea?

Oppure adottare un’altra modalità con cui presentare la propria visione e coinvolgere l’altro nel raggiungimento del proprio obiettivo?

Nel caso in cui hai scelto la seconda opzione la fatidica domanda è… 

Come fare?

Il Coaching mette al centro della sua metodologia l’ascolto dell’altro e l’utilizzo di una comunicazione efficace diretta a coinvolgere la persona e non ad imporre le proprie idee.

Una delle strategie più utilizzate nel Coaching per preparare al meglio un confronto con un’altra persona è la tecnica delle “Posizioni percettive”

Come funziona?

Ecco come coinvolgere gli altri per raggiungere i propri obiettivi in 3 semplici passi, assumendo 3 diverse posizioni percettive!

POSIZIONE 1 – Pensa ad un’idea che vuoi proporre. Esamina l’idea dal tuo punto di vista, le parole che vuoi usare e le sensazioni che percepisci nel momento in cui la riporti alla mente.

Ottimo!!!

Fosse così semplice tutte le idee e le proposte sarebbero approvate. Ricordiamoci che dall’altra parte c’è sempre qualcuno diverso da noi!

POSIZIONE 2 –  Usa la strategia delle posizioni percettive e mettiti nei panni del tuo interlocutore, fatti un filmato mentre voi due discutete, sempre mantenendo il suo punto di vista. Nota gli aspetti che sono emersi.

La modalità con cui è esposta l’idea: aggressiva, insicura, vaga, imprecisa.

Poniti queste domande:

In che modo l’interlocutore considera la stessa situazione?

Come gli appare?

Come gli suona?

Che sensazioni prova?

Quali sono i suoi obiettivi?

POSIZIONE 3 – Assumi una posizione neutra, un punto di vista di vista distaccato. Il porti all’esterno del processo comunicativo fa si che le emozioni non siano più coinvolte.

Ad esempio, immagina di essere una mosca sul muro che vi osserva mentre discutete.

Cosa noti nella relazione tra le due persone nelle posizioni 1 e 2?

Quali nuove prospettive hai da qui?

Cosa hanno in comune?

Ci sono elementi comuni negli obiettivi?

Cosa puoi consigliare dalla tua posizione percettiva?

La strategia delle Posizione percettive è illuminante perché ponendoti fuori dalla tua esperienza per un momento, acquisisci una quantità di informazioni di cui prima non eri a conoscenza. Elementi estremamente importanti per evitare inutili discussioni e migliorare il confronto con il proprio interlocutore.

Come diceva Marco Aurelio:

“Non limitarti a guardare una cosa da una sola parte: volgiti anche ad altre ed osservale bene”

Ora che conosci questa straordinaria strategia puoi applicarla ogni volta che devi affrontare un colloquio, un confronto al fine di raggiungere un tuo obiettivo.

Per evitare o superare conflitti e raggiungere insieme l’obiettivo sai come e cosa fare!

Buon allenamento!

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